il Taccuino

“Claudio. Il primo imperatore gallico di Roma”, il saggio storico di Raffaele Bene

In libri on febbraio 15, 2021 at 11:40 am

Il Taccuino Ufficio Stampa

Presenta

Claudio. Il primo imperatore gallico di Roma

di Raffaele Bene

Lo scrittore campano Raffaele Bene presenta “Claudio. Il primo imperatore gallico di Roma”, un saggio storico divulgativo che si legge quasi come un romanzo, in cui si narra l’affascinante storia di Tiberio Claudio Nerone Germanico, intellettuale dalla salute malferma, animato da una profonda sete di vendetta e di riscatto. Un’opera coinvolgente, che istruisce e intrattiene, e che mette al centro l’uomo, prima ancora che l’imperatore.

Titolo: Claudio. Il primo imperatore gallico di Roma

Autore: Raffaele Bene

Genere: Saggio storico

Casa Editrice: Santelli editore

Collana: Nargen

Pagine: 105

Prezzo: 14,99 €

Codice ISBN: 978-88-929-20-200

«[…] all’indomani della morte di Caligola, Claudio sfoderò la sua maschera di “uomo di potere”, diametralmente diversa rispetto a quella di “uomo di cultura” incapace di assumersi con decisione e consapevolezza le proprie responsabilità».

Claudio. Il primo imperatore gallico di Roma di Raffaele Bene è un’opera molto interessante perché risulta fruibile non solo da chi è appassionato di storia ma anche dal semplice curioso a digiuno di determinate nozioni. Con un linguaggio scorrevole e fresco che riesce a catturare l’attenzione, l’autore offre un nuovo punto di vista da cui osservare la storia di Tiberio Claudio Nerone Germanico, imperatore di Roma e, secondo il suo parere, anche un Dr. Jekyll e Mr. Hyde ante litteram. Raffaele Bene attualizza la figura di Claudio, e permette al lettore di immergersi nella sua vita e di partecipare ad alcune delle fasi cruciali del suo governo; riesce a raccontare la sua storia come se stesse parlando di una persona a lui vicina, di un contemporaneo. L’autore ha lo scopo di smascherare quelle illazioni che sono state fatte sulla figura del bistrattato imperatore – celebri sono i ritratti poco lusinghieri che ne fecero Seneca, Tacito e Svetonio – portando prove storiche ed essendo il più possibile obiettivo rispetto ai pregi così come ai difetti del protagonista del suo saggio. Ne emerge il profilo di un uomo con le sue tante insicurezze, con il suo passato di isolamento, con il suo risentimento alimentato per anni, con i suoi fatali problemi con le due mogli, Messalina e, soprattutto, Agrippina, alla quale era sottomesso. Claudio è stato un ragazzo maltrattato da tutti coloro che non sapevano guardare oltre i suoi problemi fisici, e perfino dalla sua stessa madre, che lo definiva una «caricatura d’uomo, un oggetto che la natura aveva soltanto cominciato, ma che non aveva portato a termine». L’autore invece ci mostra una persona intelligente e acculturata, che mentre era impossibilitata a partecipare alla vita pubblica ha pianificato la sua vendetta e l’ha servita fredda, quando nessuno se l’aspettava. Un leone travestito da agnello, che ha probabilmente avuto un ruolo attivo nella congiura contro lo scellerato nipote e imperatore Caligola, che ha ordito il suo piano con pazienza e ha ottenuto infine il suo riscatto. Claudio è stato quindi molto più di quello che ci è stato tramandato e, attraverso testimonianze e documenti riportati nel testo – molto significativi in virtù del loro valore storico – è possibile avere un quadro esauriente dei tredici anni di governo del “Principe inatteso della storia di Roma”, caratterizzati da un’intelligente strategia di integrazione e da una proficua politica estera. Un sovrano moderno, che ha guardato al passato per comprendere il futuro; un fine intellettuale, che ha saputo cogliere le occasioni e volgerle a suo favore, contro ogni previsione.

TRAMA. L’imperatore Claudio è stato bersagliato dalla critica in quanto la tradizione storiografica ci ha consegnato il ritratto di un uomo debole, sopraffatto dalle sue due donne: Messalina e Agrippina minore. Tacito racconta addirittura come lo zio di Caligola sia stato proclamato imperatore mentre si trovava sotto a un letto, tremante di paura. In realtà, Flavio Giuseppe ci dice tutt’altro, affermando che nella congiura che pose fine alla vita del figlio di Germanico, Claudio c’entrasse e come, avendo anche ricoperto un ruolo tutt’altro che ininfluente. Personalità complessa, una sorta di Dottor Jekyll e Mr. Hyde di Roma, afflitto da poliomielite acuta da bambino, amante della cultura, la personalità di Claudio risulta essere molto complessa e, per questo, terribilmente affascinante. Rivalutare il suo operato senza condizionamenti “tacitiani” è il modo migliore per comprendere l’importanza che il fratello di Germanico ha avuto nella gloriosa storia romana.

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BIOGRAFIA. Raffaele Bene è nato nel 1999 a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. È in procinto di conseguire la laurea triennale in “Lettere Moderne” all’Università degli Studi di Salerno, dove ha potuto coltivare le sue più grandi passioni: il Latino e la Storia Romana, fonti d’ispirazione della sua prima fatica editoriale – “Claudio. Il primo imperatore gallico di Roma”, pubblicata da Santelli editore. Collabora con alcuni siti sportivi, tra cui JuveLive e La Notizia Sportiva.

LA CASA EDITRICE. Santelli editore è una casa editrice italiana nata nel 1987, ad oggi tra le prime 70 in Italia per produzione editoriale, con oltre trent’anni al servizio della cultura e del sapere grazie ad un vastissimo catalogo di libri di saggistica divulgativa e tecnica, manualistica e romanzi di qualità. Fondata a Cosenza da Eugenio Santelli quando i volumi erano stampati tipograficamente ancora con il piombo, la casa editrice nasce con l’obiettivo di interpretare cultura e sapere per diffonderli grazie al prezioso strumento del libro e tutto il mondo che ruota attorno ad esso. Nel 2004 la Santelli editore è tra le prime 19 case editrici italiane che investono sugli ebook, promuovendone il lancio ufficiale in Italia. Afferma così la propria tendenza innovatrice e si dimostra tra le realtà editoriali più solide e al passo con i tempi, partecipando ad eventi di caratura internazionale come la Fiera del Libro di Francoforte e la Fiera dell’ebook a Pechino.

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“1984” di George Orwell presentato in audiolibro dalla casa editrice il Narratore

In libri on febbraio 8, 2021 at 9:53 am

Il Taccuino Ufficio Stampa

Presenta

L’audiolibro dell’opera 1984 di George Orwell

Il Narratore audiolibri presenta “1984” dello scrittore britannico George Orwell, un romanzo distopico divenuto un classico della letteratura novecentesca. Pubblicata nel 1949, l’opera risulta di un’attualità sconvolgente per il modo in cui l’autore ha profetizzato il condizionamento psicologico e ideologico delle masse da parte degli stati totalitari. Un angosciante incubo fantapolitico che riflette sugli abusi del potere, sulla forza dell’odio e sul sacrificio delle libertà individuali. La lettura del testo è affidata a Moro Silo.

Titolo: 1984

Autore: George Orwell

Genere: Narrativa distopica

Casa Editrice: il Narratore audiolibri

Letto da: Moro Silo

Durata: 13h 18’ (Versione integrale)

Prezzo: 12,99 €

Codice ISBN 978-88-681-63-976

«Fino a che non diventeranno coscienti del loro potere, non saranno mai capaci di ribellarsi e, fino a che non saranno liberati, non diventeranno mai coscienti del loro potere».

Il romanzo 1984 di George Orwell è pubblicato in versione audiolibro dalla casa editrice il Narratore, con la lettura del testo affidata a Moro Silo. Questa distopia è una lucida e terrificante rappresentazione del totalitarismo, ed è anche un monito a non permettere che una situazione del genere possa accadere realmente. L’azione si svolge in Oceania, uno dei tre superstati in cui è diviso il mondo, e in particolare su Pista Uno che ha come capitale Londra. La vita in Oceania è governata dal Grande Fratello, il vertice della struttura gerarchica di potere, sotto cui sta il Partito; questo grande occhio osserva e conosce tutto, ha ramificazioni nei teleschermi sparsi ovunque, che invadono anche la vita privata, e può contare sul temibile controllo della Psicopolizia. Nel mondo dominato dal Grande Fratello si vive una vita di solitaria segregazione e di angosciante paranoia, in cui non è concesso pensare fuori dagli schemi, amare o divertirsi; ogni opposizione ai dettami del Partito è punibile anche con la morte, o peggio. In questo scenario desolante si muove Winston Smith, un uomo di trentanove anni che lotta quotidianamente per mantenere la propria integrità mentale e per conservare la sua umanità. In una realtà dominata dall’odio, a cui vengono anche dedicati due minuti al giorno per mettere in scena una catarsi rabbiosa contro i nemici del Partito, è sempre più difficile esprimere amore e comprensione. Winston riesce a provare questi sentimenti per Julia, una ragazza impavida e ribelle, con la quale inizia una relazione definita dal protagonista un vero e proprio atto politico – «se riesci a sentire fino in fondo che vale la pena conservare la propria condizione di esseri umani anche quando non ne sortisce alcun effetto pratico, sei riuscito a sconfiggerli». Il loro legame li porta a cercare di allargare le maglie di un’esistenza oppressiva e spersonalizzante, dove ognuno deve indossare l’uniforme azzurra del Partito, in cui non è consentito neanche godere del proprio corpo e in cui anche la lingua parlata è soggetta a tagli e riduzioni, per «restringere al massimo la sfera d’azione del pensiero». Il concetto cardine della filosofia del Grande Fratello è il “bipensiero”: una forma consapevole di inganno in cui si arriva a credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciano le bugie più artefatte; mediante questa tecnica si opera anche una negazione oggettiva del passato – «se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera». Verità e menzogna, amore e odio, libertà e schiavitù raccontati in un romanzo straordinario, caposaldo della letteratura distopica.

SINOSSI. 1984 descrive un mondo in perenne conflitto, diviso in tre superpotenze totalitarie: Oceania, Eurasia ed Estasia. Nella prima, dove la storia è ambientata, e più precisamente nella sua capitale, Londra, a dominare è un partito guidato da un leader supremo, idealizzato, onnisciente e infallibile, chiamato Grande Fratello. I suoi obiettivi: estremizzare i valori socialisti, al punto da annientare ogni libertà, controllando tutti e tutto non solo mediante telecamere disposte in ogni casa, strada e ufficio, ma attraverso il controllo mentale operato dalla Psicopolizia, che in ogni luogo diffonde le sue spie. Censura, diffusione di analfabetismo e ignoranza estesa alle masse, destinate all’obbedienza: in tutto questo vi è ancora qualcuno deciso ad alzare la testa, a distinguersi dagli altri e contrastare con ogni mezzo il sistema in cui si trova, suo malgrado, a vivere. Questo quanto si propone di fare il protagonista di questa storia, Winston Smith, un impiegato del Ministero della Verità che si unisce all’organizzazione segreta della Confraternita. Ma, in un sistema in cui a dominare sono corruzione e avidità, può un esiguo manipolo di ribelli sovvertire l’organizzazione sociale?

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BIOGRAFIA. George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair (Motihari, Bengala, 1903 – Londra, 1950), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, attivista e critico letterario britannico. Prese parte alla Guerra civile spagnola e durante il secondo conflitto mondiale fu corrispondente di guerra. Orwell è generalmente considerato uno dei maggiori autori di prosa in lingua inglese del XX secolo; la sua grande fama è dovuta in particolar modo a due romanzi, scritti verso la fine della sua vita negli anni Quaranta: l’allegoria politica di “La fattoria degli animali” (1945) e la distopia di “1984” (1949).

LA CASA EDITRICE. Il Narratore audiolibri è un progetto nato per promuovere la narrazione e l’ascolto di storie appartenenti a tutte le tradizioni letterarie, filosofiche e religiose del mondo. Dal 2008 il Narratore offre un servizio di distribuzione di audiolibri anche di altre case editrici e produttori indipendenti, oltre alle opere in audio prodotte dalla casa editrice; da maggio 2019 il Narratore ha siglato una partnership con StreetLib, la prima piattaforma globale per la distribuzione editoriale multiformato e multicanale, grazie alla quale amplia il proprio catalogo con l’offerta di numerosi titoli di qualunque genere letterario e in tutte le lingue, e offre servizi di produzione in Audiolibro ad editori e autori. Ogni anno il Narratore si impegna a donare parte della sua produzione pubblicata sia in cd che in digitale a scuole, biblioteche, carceri e circoli ricreativi.

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Martina Collu presenta il romanzo “Il gitano”

In libri on gennaio 14, 2021 at 11:03 am

Il Taccuino Ufficio Stampa

Presenta

Il gitano di Martina Collu

La scrittrice cagliaritana Martina Collu presenta “Il gitano”, un affascinante romanzo in cui si racconta la storia di Morea Blanco, un’anima fragile da sempre in lotta con sé stessa, in bilico tra la difficile accettazione della sua natura e il desiderio di un cambiamento drastico. Cresciuta entro limiti imposti da una madre oppressiva e da una terra angusta, e tormentata da un oscuro segreto del passato, Morea cerca maldestramente di perdonarsi, di conoscersi e, infine, di amarsi.

Titolo: Il gitano

Autore: Martina Collu

Genere: Narrativa contemporanea

Casa Editrice: Nulla Die Edizioni

Collana: Parva res. I romanzi

Pagine: 201

Prezzo: 16,00 €

Codice ISBN: 978-88-691-53-143

«Io la faccia insanguinata del gitano non la ricordo. Il suo nome non l’ho mai sentito pronunciare, né ho mai intravisto la morte posarsi sui suoi occhi. Eppure c’è qualcos’altro, risuona nel vuoto della mia grande testa inutilmente, perché capire non serve più se da quando ci si è interrogati è passato troppo tempo […]».

Il gitano di Martina Collu è un romanzo enigmatico, sibillino, che mantiene abilmente alta l’attenzione del lettore centellinando le sue rivelazioni. È un’opera “fumosa” all’inizio, e la stessa protagonista, Morea Blanco, è avvolta in una fitta nebbia: le sue parole febbrili e a volte indecifrabili non sono mai concentrate sul qui e ora, ma vagano disordinate insieme alla sua mente verso luoghi lontani, verso un passato che non si ricorda o che non si vuole ricordare. Con una scrittura veloce e incalzante, in cui trovano spazio parole del dialetto creolo, l’autrice ci presenta l’intenso personaggio di Morea, accompagnandola con una generosa dose di inquietudine che avvince il lettore; Martina Collu riesce infatti nel difficile compito di sottometterlo alla storia, di farlo sentire affamato di una verità che sembra non voglia palesarsi. Morea è una donna tormentata quando la incontriamo la prima volta: indecisa se rifarsi il seno dal chirurgo plastico, ci fa comprendere che è tremendamente a disagio nel suo corpo ma anche, e soprattutto, nella sua mente – “è più facile correggere la figura sullo specchio che cercare di cambiare lo sguardo che la perfora”. Nonostante la sua patologica inadeguatezza, Morea è un personaggio dalla presenza potente e magnetica, che ingloba tutto ciò che ha intorno. La sua fragilità, la sua iper sensibilità, il suo pressante senso di colpa si impregnano nelle pagine di una storia che prosegue per aggiustamenti, correggendo il tiro, scoprendo le carte solo quando si è sicuri di aver attirato l’attenzione. E questa vicenda sicuramente attrae: per la qualità della scrittura, per la natura ambigua della sua protagonista, per quella morbosità che emerge di tanto in tanto tra le righe. E l’affascinante quanto claustrofobica ambientazione, Gibilterra – questa lingua di terra che non appartiene nemmeno a sé stessa – è lo specchio ideale per raccontare di una donna che non si sa conoscere, che non si sa appagare; “La Gibilterra che non ci ha partorite, ma ci ha cresciute e poi vomitate”, afferma Morea, e proprio la tragedia dei suoi abitanti di non essere né britannici né spagnoli è la stessa disgrazia della protagonista, che non ha idea di cosa voglia dire scegliere per sé stessa. In una mescolanza di presente e passato, Morea ricorda la sua infanzia e a volte la mitizza, altre la maledice; e rammenta esasperatamente la cugina Salomè, e la sua sprezzante decadenza. Salomè che diventa la chiave di volta, che si rivela essere l’ossessione di molti, che ha mantenuto relazioni confuse, che è andata via troppo presto. Tutto il romanzo ruota intorno a un lontano pomeriggio d’infanzia e al corpo insanguinato di un gitano; quel pomeriggio cruciale in cui la protagonista ha osato oltrepassare il confine, e da quel giorno ha preferito dimenticare per non affrontare sé stessa, per non affrontare il mondo – “dentro sono protetta, fuori sono in pericolo”. Ma non si può rimanere nascosti a lungo, e la verità viene sempre a galla.

TRAMA. Gibilterra è solo una lingua di terra in equilibrio sulle onde, i confini non sono valicabili e nemmeno lo si può desiderare. Fuori è pericolo, dentro è conforto. Morea Blanco è soltanto una bambina quando tutto avviene. Pedala forte sulla sua bici in discesa da Europa Road sino ai four corners, fino al confine, per raggiungere la cugina Salomè e i suoi amici sui motorini. Ciò che accade dopo lei non lo ricorda. La faccia insanguinata del gitano non l’ha mai vista. Ora ha più di quarant’anni, il passato affiora nelle sembianze dei complessi che sono sempre esistiti, ma c’è qualcuno in grado di allontanarla da quel suo corpo da gigante di cartapesta e farla sentire leggera. Le permette di dimenticare, elidendo le forme per concedersi all’etereo. Morea Blanco è adulta, ma il suo viso è sempre lo stesso. Lo riconosce subito Greta O’Dell, che non è altro che Greta Sciaccaluga, una sua vecchia compagna di scuola, candidata a Chief Minister di Gibilterra per i Socialdemocratici. Elezioni scontate, un futuro certo, se solo prima non ci fosse stato il passato. Se solo non ci fosse stato il gitano a corrompere i ricordi.

L’AUTRICE È DISPONIBILE A RILASCIARE INTERVISTE

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BIOGRAFIA. Martina Collu è nata a Cagliari nel 1988. Dopo aver conseguito la Laurea magistrale in Lingue per la Comunicazione Internazionale, ha vissuto per alcuni anni a Siviglia, in Spagna, dove si è formata come docente di Lingua e Cultura Straniera nella scuola secondaria. Il suo primo romanzo “Il vestito rosso della contessa” è un thriller, edito da Edizioni DrawUp nel 2018, vincitore della VII Edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea, sezione romanzo edito, bandito dalla casa editrice Laura Capone Editore. Nel 2020 pubblica “Il gitano” con Nulla Die Edizioni, rivolgendo le sue attenzioni alla narrativa non di genere. Attualmente insegna inglese nella sua città natale.

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