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Questa sera alle 21:30 in programma al Freakout di Bologna (via Emilio Zago 7/c) il release party dei bolognesi Bridgend (post-rock // prog // psychedelic). Lo show sarà preceduto dagli opener Lands of no (Noise // Shoegaze) . Infoline: 3396038451 – Blob Agency
Esordio discografico per la band romana che lo scorso fine settembre ha suonato di fronte a 80.000 persone sul prestigioso palco del Liga Rock Park assieme al rocker di Correggio. Dieci brani per un caleidoscopio di generi che spaziano dal blues al metal, dal pop alla bossanova mantenendo al tempo stesso un’identità definita
Si intitola Uno ed è il primo album della giovane rock band romana I Dei Degli Olimpo.
Il disco, frutto di una crescita artistica dipanatasi nel corso di ben sei anni di attività, racchiude la voglia di esprimersi liberamente senza fare riferimento ad alcuna etichetta di genere, puntando sulla creatività e sfruttando molte influenze. La principale caratteristica di Uno infatti è quella di racchiudere numerosissime sfumature di stile all’interno dei dieci brani, senza rinunciare ad un sound energico, definito e riconoscibile dal quale la band trae la propria individualità. Le influenze spaziano dal blues al metal, dal pop alla bossanova conferendoun effetto caleidoscopico in grado, al tempo stesso, di mantenere un’identità definita.
Dall’uscita di Uno I Dei Degli Olimpo partecipano al Liga Rock Park, un contest atto a scegliere gruppi per aprire i concerti di Luciano Ligabue a Monza il 24 e il 25 settembre del 2016.
Passano le audizioni e vengono scelti per la data del 25 nella quale si esibiscono davanti ad 80.000 persone su uno dei palchi più grandi d’Europa. Durante lo show ricevono un riscontro più che positivo dal pubblico, così vasto ed eterogeneo, che li spinge verso la decisione di esplorare tutti gli stage italiani per rimanere vicini ai propri fan e scoprine di nuovi.
Riuscire a creare un prodotto come Uno è stato possibile grazie al duro lavoro al Kick Recording Studio, durato più di cinque mesi, e ai saggi consigli di Marco Mastrobuono e Matteo Gabbianelli (Kutso) che hanno saputo indirizzare la band verso le scelte migliori. Il processo creativo che la porta a scrivere i brani è ormai rodato e consiste nello sviluppare una melodia che sappia trasmettere sensazioni all’ascoltatore, arrangiandola con la massima creatività e poi trasferendo il prodotto al test più importante: quello del pubblico. Esso è infatti il giudice più prestigioso e non esiste riconoscimento migliore di un gruppo di persone che canti le tue canzoni con te e riesca a condividerne i sentimenti trainanti.
Essere creativi, in fondo, significa proprio questo.
Tracklist
1. Taci, Miserabile!
2. Società
3. Ma Siamo In Italia
4. Sono un Pagliaccio
5. Mille Anni Dall’Ombra
6. Strada Per Il Paradiso
7. Falso Alternativo
8. E’ Una Fotografia
9. Verdiana
10. Hey Don’t Forget Me
Tour (in costante aggiornamento)
22/12/2016 @ Status Pub, Bracciano (RM)
14/01/2017 @ Outlaw Club, Bracciano (RM)
20/01/2017 @ Itineris pub, Civita Castellana (VT)
10/02/2017 @ Casa di Emme, Bassano Romano (RM)
12/02/2017 @ Locanda Blues, Roma
Biografia – I Dei Degli Olimpo sono una rock band laziale nata fra i banchi del liceo nel 2010 dall’amicizia di cinque ragazzi e dal loro amore per la musica. Formatosi per gioco, il gruppo deve il proprio curioso nome a una gaffe fatta durante le riprese di un video che diventò presto virale durante gli anni del liceo. Dalle prime esperienze live alle feste scolastiche, la band inizia a farsi spazio fra la realtà musicale del Lazio, proponendo brani inediti e finendo con il registrare un primo EP alla Cattedrale dei Suoni di Luca Bellanova, successivamente presentato con un mega concerto al CrossRoads, celebre live club appena fuori Roma. Al termine delle registrazioni la band compie anche la prima esperienza all’estero, suonando alla “Fête de la Musique” di Parigi.
Durante questo periodo hanno il piacere di aprire il concerto di Gianmarco Dottori, noto cantautore romano semifinalista del programma televisivo “The Voice”, e dei Kutso, grazie ai quali vengono a conoscenza dello studio di registrazione del frontman Matteo Gabbianelli. Decidono quindi di registrare il primo CD “Uno”, curato da Marco Mastrobuono e dallo stesso Gabbianelli. Le sessioni comprendono il periodo tra ottobre 2015 e febbraio 2016.
Della scorsa estate la partecipazione al contest Liga Rock Park, vincendo così l’apertura a Luciano Ligabue al Parco di Monza il 25 settembre 2016, davanti ad 80.000 persone. L’esperienza con il rocker di Correggio risulta per la band una tappa fondamentale per la presa di coscienza dei propri mezzi, un evento dal quale sono scaturite altre opportunità fantastiche, come essere invitati al Maker Faire di Roma.
L’irriverente e dissacrante pop/rock band casertana sforna il secondo album dal titolo “Dorem Ipsum” : nove tracce che, sebbene restie alla catalogazione, spaziano gioiosamente dal rock al pop, dal folk al latin, dalla prog alla ballad melodica.
A quattro anni dall’esordio I successi, non ancora successi i Maleizappa tornano sulle scene nazionali con Dorem Ipsum, secondo album in studio.La musica dei casertani è un mix apparentemente disordinato di generi e citazioni che confluisce in quello che loro amano definire un “findie rock dissacrante”. I testi apparentemente leggeri nascondono un fondo di realismo malinconico e “messaggi subliminali” intrisi di amare verità.
Definire il genere musicale dei Maleizappa è un’impresa ardua perché non ne hanno uno bensì molteplici: spaziano gioiosamente dal rock al pop, dal folk al latin, dalla prog alla ballad melodica..insomma, fanno quello che pare loro e lo fanno divertendosi e divertendo, dissacrando su vari fronti il mondo “ovattato e conformista” che è oggi il panorama musicale italiano.
Dorem Ipsum è un disco di nove tracce che riassume meglio di tante parole quello che sono i Maleizappa e la loro progressiva maturazione artistica. Un lavoro fresco dai sentori estivi che si gusta con gioia e soddisfazione, auto-prodotto dai cinque componenti e arricchito da collaborazioni eccellenti.
Alle registrazioni infatti hanno partecipato amichevolmente: Antonio Bocchino (Enzo Avitabile), Carmine Scialla (Calatia, Orchestra Popolare Casertana, Daniele Sepe, Ar meitheal, Eugenio Bennato, Blue Staff), Luca De Simone (Calatia, Orchestra Popolare Casertana, Daniele Sepe, Eugenio Bennato), Giuseppe Giroffi (Daniele Sepe, Enzo Avitabile, The Congos), Cecilia Scatola (Calatia, Amii Stewart, M’barka Ben Taleb, Adriano Guarino, Ciro Manna), Alessandro De Carolis (Peppe Barra, Daniele Sepe, Stefano Bollani, Eugenio Bennato, Ar meitheal), Sasà Piedepalumbo (Lina Sastri, Gino Paoli, Enrico Montesano, Sal da Vinci, Valentina Stella, Nino D’Angelo), Antonio Sacco, Fabio Renzullo (Foja), Roberto Vigliotti.
La copertina e la grafica del disco sono state realizzate utilizzando un’opera dell’artista marcianisano Mandarino, un bohémien dei giorni nostri che cerca di sopravvivere vendendo la sua arte per strada o arrangiandosi con piccoli lavoretti.
BiografiaI Maleizappa nascono ufficialmente nel dicembre del 2004 e nel corso degli anni diventano una delle band più apprezzate e seguite della provincia casertana, e in seguito in gran parte della Campania; grazie anche alla partecipazione a diversi festival musicali come il Meeting del Mare del 2010 e 2012 – in cui aprono rispettivamente Elio e le Storie Tese e Mannarino. Le prime esibizioni creano scandalo e ripudio tra i musicisti campani, non abituati evidentemente ad accettare che cinque sconosciuti incapaci di intendere e volere, siano diventati nel giro di pochi mesi un fenomeno generazionale: insomma delle rockstarze. Cominciano ad esportare le proprie sonorità oltre i confini della Campania Felix, facendosi portavoce dei disagi, della rabbia e dell’allegria del popolo della “generazione x”. C’è chi li ama a tal punto da definirli: “la migliore cosa che questa terra poteva defecare” (ce n’è di gente strana in giro!). La musica dei Maleizappa è un miscuglio non ben definito di suoni, generi, citazioni, anagrammi e puzzle penta grammatici. Assistere ad una loro serata è come guardare una puntata di blob all’anfetamina. Vengono più volte censurati, epurati, tagliati e s-microfonati. Ciò nonostante i giovani li adorano: manco fossero delle pornostar. Ironici, cattivi e dissacranti. O se preferite, semplicemente: Maleizappa.
È disponibile su YouTubeOverload, secondo singolo e videoclip estratto da Even More, album di debutto dei Monolithpubblicato lo scorso aprile per l’etichetta emiliana Hazy Music.
Uno stoner/grungearrabbiato, sporcato da reminiscenze psichedeliche ed echi di musica etnica, caratterizzato da grande attenzione per testi e compattezza del suono.
“Brano e video raccontano una piccola situazione di vita, che vorremmo lasciare celata per renderla di più libera interpretazione, attraverso una metafora” – dichiara la band modenese – “Il tutto è rappresentato dalla sfera argentata che il protagonista del video brama e insegue. C’è un piccolo richiamo musicale”.
Overloadè stato girato in un’officina metalmeccanica che è anche il posto di lavoro del cantante Andrea Marzoli: “E’ stato divertente vedere trasformato in un set un ambiente del genere. Le riprese iniziali sono in live audio e si può sentire una citazione musicale a una leggendaria e iconografica band dei 70s.”
Sonorità granitiche quelle dei Monolith, sicuramente influenzate dal movimento grunge dei90snegli Stati Uniti (Soundgarden, Alice in Chains,Pearl Jam) e da gruppi più moderni come Queens Of The Stone Age eWolfmother. Tra gli artisti di riferimento in ambito nazionale spiccano senz’altro i Marlene Kuntzmentre per quanto riguarda il british sound, la band si schiera decisamente dalla parte dei Beatles.
Novità interessanti all’orizzonte per la band emiliana: “Chiuderemo un anno di Even More in Aprile e sicuramente inizieremo la stesura di un nuovo disco”.
Suonerà ancora più monolitico? Non resta che aspettare..
Bio Nati a Settembre 2013 da un’idea di Andrea Marzoli, chitarra e voce, e Massimiliano Codeluppi, chitarra, che con Riccardo Cocetti, ex batterista del gruppo indie “The Villains”, ed Enrico Busi compongono il quartetto ufficiale. A Marzo 2013 esce il loro primo EP di tre tracce Louder, registrato e mixato al Ghee Studio di Bologna. In seguito proseguiranno tutto il 2014 con un’intensa attività live. In estate vincono il Premio Augusto Daolio 2014. Il 22 Febbraio 2015 sono ospiti al Nomadincotro. Il 4 Aprile 2015 esce il primo Full Lenght ufficiale Even More presentato al Mattatoio Culture Club di Carpi. Registrato e mixato dal produttore e musicista bolognese Marco Bertoni (Motel Connection, Maccaroni Circus), con la collaborazione in fase di arrangiamento di Arcangelo Cavazzuti (Modena City Ramblers) masterizzato da Filippo Cimatti (Bones UK) e prodotto da Hazy Music di Davide Ravera. Proseguiranno il 2015 con un intensa attività live. Il 29 Febbraio 2016 è in uscita il video di Overload, singolo estratto dal primo disco Even More. Attualmente in fase di stesura di una nuova opera.
Con il suo rock in italiano contaminato da grunge, melodia, noise, psichedelia e un pizzico di sperimentazione, la band romana torna in studio per dare vita al secondo disco.
Dopo un disco d’esordio apprezzato da critica e pubblico, La Sindrome di Kessler ritorna in studio per perfezionare il discorso lasciato in precedenza, ampliandone l’impatto, la potenza, la carica emotiva e sonora con brani suggestivi ed imprevedibili.
Ad un anno di distanza dal precedente brano In Attesa (già in anteprima su OndaRock, una delle più autorevoli webzine italiane), è prevista per la primavera 2016 la release di un nuovo singolo da traino per il tour estivo e per l’uscita del nuovo disco in autunno. Nel frattempo l’omonima fatica in studio del 2015 continua ad essere suonata nei live assieme a qualche piccola anticipazione del prossimo lavoro.
I brani composti dalla band di stanza a Roma, rigorosamente in lingua italiana, si rifanno ad un rock contaminato da grunge, pop, noise, psichedelia e un pizzico di sperimentazione, creando una miscela insolita e accattivante, ben riconoscibile nel suo marchio di fabbrica LSDK. La voce graffiante, potente e suadente di Antonio Buomprisco conduce questo quartetto capitolino composto da Canio Giordano (chitarra/voce/effetti), Roberto Cola (basso) e Luca Mucciolo (batteria).
Volendo riportare le parole di Stefano Capolongo (Rockambula): “…è l’inizio di qualcosa di bello, la strada giusta è stata già imboccata“.
Il primo album è acquistabile online su iTunes, Godfellas, Amazon, Mondadori, Spotify, in tutti i negozi di dischi su ordinazione e ai concerti della band.
In attesa è il titolo del videoclip del primo singolo estratto dal debut album. Il brano, prodotto con collaborazione del regista “Idio“, affronta tematiche tipicamente umane come l’incomunicabilità, il disagio, l’aspettativa e il feroce avanzare del progresso trasportandole su di un piano parallelo e controverso.
L’inizio di qualcosa di bello, la strada giusta è stata già imboccata. Stefano Capolongo – Rockambula
Bastano poco meno di attimi per rendersi conto che si è – prima di buttarcisi dentro rapiti – sul precipizio di un disco stupendo, avaro di colori ma fradicio di bellezza maledetta. Max Sannella – Shiver Webzine
Un lavoro sincero e ben architettato. Consigliato. Vittorio Lannutti – Lascena.it
Un ottimo esordio degno del periodo d’oro degli anni 90 made in U.S.A. Karen Kowonski – Molamola
Un album denso, difficile, che richiede più ascolti, ma che lascia qualcosa, come il ritratto iperrealistico di una discarica a cielo aperto. Elisabetta Dattolo – Rockit
La presenza di soluzioni intricate e non banali è segno di grande attenzione alla composizione, messa in predominanza rispetto alla tecnica. Marcello Zinno – Rockgarage
Bio: La Sindrome di Kessler è una band che concilia il cuore pulsante di un indie rock grezzo, con una sperimentazione mai fine a se stessa. Il loro album di esordio impasta con sapienza e gusto le influenze grunge con la musica colta dando vita a brani imprevedibili e potenti, immediati nelle sonorità ma mai banali nella sostanza. Le melodie della voce “tradiscono” in senso positivo l’appartenenza meridionale della band dando alle voci una particolarità quasi “romantica” tipica della tradizione campana, rendendo i brani nelle parti cantate quasi solari, mentre i testi poetici ed interiori si spingono verso lidi più oscuri e profondi. Le parti strumentali completano il quadro di questo disco con suggestioni quasi “progressive” sempre lontane dal manierismo e motivate da un esigenza narrativa senza compromessi, rendendo i brani a volte potenti e immediati, lenti e rarefatti, o addirittura pesanti se necessario, perché se una storia va raccontata, va raccontata fino in fondo.
“The Beatles vs The Rolling Stones”: il tributo di Rudy Rotta ai due storici gruppi.
Il celebre bluesman italiano, che ha condiviso il palco e collaborato con mostri sacri del genere come B.B King, John Mayall, Robben Ford, Brian Auger ed Etta James, rivisita e confronta, con il suo inconfondibile stile, alcune tra le pietre miliari delle due leggendarie band. Il disco sarà presentato ufficialmente il 24 luglio a Soiano del Lago in provincia di Brescia.
Genere: blues/rock
Etichetta: Slang Music
Distribuzione: IRD
Data di pubblicazione: 26/06/2014
– Live @ Festival Woodstock 5 Stelle, 25/9/2010
– Esibizione Rudy Rotta e B.B.King @ Montreux Jazz Festival 2001
– Intervista con Ernesto Assante di Repubblica, Febbraio 2014
– Esibizione con John Mayall @ Live Club di Trezzo sull’Adda, Milano
– Ospite di Red Ronnie, jam live con Jovanotti @ Roxy Bar, 7 Gennaio 2013
“The Beatles vs The Rolling Stones”
A cinquanta anni esatti dal primo ed omonimo disco degli Stones e dallo “sbarco” di entrambi i gruppi in America, da cui nacque quel fenomeno musicale-commerciale meglio noto come “British Invasion”, Rudy Rottarealizza “The Beatles vs The Rolling Stones”. Un prezioso album che raccoglie e mette a confronto la musica, la storia e la rivalità vera o presunta fra le due iconiche band che più hanno scavato, smosso, frastornato e rivoluzionato la noiosa tranquillità musicale che le aveva precedute. Un’idea che nasce come atto d’amore (e devozione) verso questi “giganti” della musica rock, dei quali Rudy Rotta interpreta una manciata delle canzoni più belle, sviluppando con originalità il tema di due di esse in un unico brano, il tutto arrangiato e riproposto con personale lettura e sensibilità.
Ma quanto sono stati amati e “girati” questi Beatles e Rolling Stones? Senza alcun dubbio i loro album hanno fatto da colonna sonora sugli impianti stereo della meglio gioventù musicale degli anni ’60/‘70; un fenomeno irripetibile, socio-culturale oltre che musicale. Rudy Rotta fa parte di quell’onda giovanile segnata dal fascino del rock’n’roll ed in modo particolare da Beatles e Rolling Stones; le due formazioni hanno lasciato una traccia indelebile nei suoi gusti musicali e nell’evoluzione della sua carriera artistica, che lo ha portato ad esibirsi con vere e proprie leggende come B.B. King, John Mayall, Robben Ford e a sostenere centinaia di concerti in tutto il mondo (Germania, Austria, Svizzera, Russia, USA, Francia, Caraibi).
“The Beatles vs The Rolling Stones”è inoltre arricchito dalla partecipazione di numerosi ospiti, tra cui Quintorigo(in “Lady Jane & Julia)”, Gnu Quartet (in “Ruby Tuesday & Strawberry Fields Forever”) ed il percussionista Ernesttico. La suggestiva copertina e tutto l’artwork di “The Beatles vs The Rolling Stones” sono a cura di Nico Panna (aka Lunicu).
Under My Thumb (Jagger-Richards) – Things We Said Today (Lennon-McCartney)
Tell Me(Burnett-Fontaine) – While My Guitar Gently Weeps(Harrison)
As Tears Go By (Jagger-Richards-Oldham ) – Here, There And Everywhere (Lennon-McCartney)
Miss You(Jagger-Richards) – Rocky Raccoon (Lennon-McCartney)
(I Can’t Get No) Satisfaction (Jagger-Richards) – Ob-La-Di, Ob-La-Da(Lennon-McCartney)
You Can’t Always Get What You Want (Jagger-Richards) – Let It Be(Lennon-McCartney)
The Last Time (Jagger-Richards) – Day Tripper (Lennon-McCartney)
Lady Jane (Jagger-Richards) – Julia (Lennon-McCartney)
Bonus Track: Con Le Mie Lacrime (Jagger-Richards)
Bio
Rudy Rotta: “chitarrista, cantante, storico bluesman della scena italiana, ma soprattutto europea ed internazionale”.
Nato a Villadossola, in Piemonte nel 1950, si trasferisce con la famiglia a Lucerna, in Svizzera; qui all’età di 14 anni comincia a suonare la chitarra. Diciottenne rientra in Italia ed inizia ad esibirsi nel veronese, come chitarrista, in gruppi emergenti dediti ad un repertorio rock-blues. All’età di quarant’anni compie una scelta di vita e di cuore, certamente meno di “interesse”: vende l’azienda e si dedica interamente alla musica, quella che piace a lui. Prende ad esibirsi quasi esclusivamente all’estero, scalando man mano l’olimpo mondiale del blues ed instaurando una serie di collaborazioni con mostri sacri del calibro di B.B. King, John Mayall, Etta James, Brian Auger, Taj Mahal, solo per fare alcuni nomi.
Nel gennaio 1997 partecipa alla Ultimate R&B Cruise nei Caraibi, accanto a leggende quali Etta James, Fabolous Thunderbirds, Taj Mahal. Sempre nel ’97 partecipa al Kansas City Blues Festival, dividendo il palco con Al Green, Taj Mahal, Brian Seltzer e con la sua esibizione manda in visibilio i 20.000 spettatori presenti. Gliene deriva l’incoronazione a “Europe’s Top Act”, ovvero massimo referente del blues europeo e la conseguente registrazione dell’album “Live in Kansas City” al Grand Emporium.Accanto a tutto ciò ben cinque partecipazioni al Montreux Jazz Festival, due delle quali come ospite di B.B. King, la partecipazione alla crociera Mississippi Boat celebrating B.B. King, la presenza al Premio Tenco con Lowell Fulson e la consegna di ben due Fender Stratocaster “Rudy Rotta Signature”, rispettivamente nel 1994 e nel 2002.
A partire dal 2000 lo accompagna anche il mitico hammondista Brian Auger in ben cinque tour europei, sfociati nella registrazione di un CD live. Nel 2004 esce l’album “Some Of My Favorite Songs”, registrato in collaborazione con Brian Auger, John Mayall, Robben Ford, Peter Green, che include capisaldi della musica pop, blues e rock anni ’70. È del 2006 la registrazione a New Orleans del cd “Winds Of Louisiana”, con il fior fiore dei musicisti americani. La stampa internazionale considera l’album un capolavoro e annovera Rudy fra i migliori artisti blues a livello internazionale – cosa mai successa prima ad un musicista europeo non britannico.
Nel 2009 esce uno dei suoi capolavori, “Blue Inside”, un disco rock che spazia dalle ballads al blues con venature funky. La sua discografia culmina, nel 2012, nel doppio cd “Me, My Music And My Life”, editato in occasione dei quarant’anni di attività e contenente il meglio della sua produzione ad oggi. Nel dicembre 2012 è nuovamente ospite sul palco di John Mayall nelle due uniche date italiane del suo tour europeo. Nel 2013 partecipa alla trasmissione Roxy Bar con Red Ronnie dove improvvisa una jam session con Jovanotti ed in seguito anche con Alex Britti, in qualità di ospite durante la trasmissione dedicata al chitarrista capitolino.
In Ottobre ha l’onore di avere come ospite sul palco in un tour di concerti in Italia e Germania il grande Larry Carlton “Mr. 335”. Datata 1 marzo 2014 la pubblicazione di “Vola sul Mondo“, un EP di 5 pezzi in lingua italiana. Rudy Rotta fa ora il suo ritorno con “The Beatles vs The Rolling Stones”, il suo personale tributo alle mitiche band britanniche: un album intenso nel quale, senza mai sfociare nella mera replica, propone e confronta, con il suo inconfondibile stile, il meglio del repertorio dei due mostri sacri della musica rock di sempre.
Prossimi concerti
27 Giugno @ Liri Blues Festival, Isola del Liri, Frosinone, Italy
28 Giugno @ Parco di fronte al Ristorante Filippini, Verona, Italy
4 Luglio @ Blues Night Gossau, Gossau, Svizzera
10 Luglio @ Hotel Krone, Giswil, Svizzera
12 Luglio @ Montepulciano d’Abruzzo Blues, Nereto, Teramo, Italy
13 Luglio @ Parco Augusto Daolio, Sant’Ilario d’Enza, Reggio Emilia, Italy
19 Luglio @ Sogliano Blues Festival, Sogliano al Rubicone, Forlì/Cesena, Italy
24 Luglio 2014 Presentazione ufficiale nuovo album “The Beatles vs The Rolling Stones” @ Soiano del Lago, Brescia, Italy
25 Luglio @ Teatro Vittoria di Boscochiesanuova, Verona, Italy
26 Luglio @ Campo Sportivo di Rivalta di Brentino Belluno, Verona, Italy
31 Luglio @ Open Air di Fiamene, Verona, Italy
15 Agosto @ Sirolo Music Festival, Sirolo, Ancona, Italy
4 Settembre @ S’Gwoelb in Watt, Svizzera
5 Settembre @ Dukes in Sihlbrugg, Svizzera
6 Settembre @ Private Party in Zuerich-Affoltern, Svizzera
21 Settembre @ Loc. Tratto Spino, Malcesine, Verona, Italy
18 Ottobre @ Hotel Waldheim in Sarnensee, Svizzera
24 Ottobre @ Kirchdorf/Krems, Austria
25 Ottobre @ Uhlenspiegel in Rutesheim, Germania
14 Novembre @ Haus RingerbrÜggen in Emlichheim, Germania
15 Novembre @ Ducsaal in Freudenburg, Germania
21 Marzo 2015 @ Beatles vs Rolling Stones a S. Giacomo di Laives, Bolzano,
28 Marzo 2015 @ Adler in Meidelstetten, Germania
30 Aprile 2015 @ Blues Fabrik in Muenchwilen, Svizzera
12 Maggio 2015 @ Kongressalak in Linz, Austria
13 Maggio @ Jeorgi’s Bar in Mitterdof/Muertal, Austria
Credits
Rudy Rotta vocals & guitars
Pippo Guarnera keyboards
Enrico Cecconi drums
Renato Marciano bass
Special Guests:
Gnu Quartet on Ruby Tuesday & Strawberry Fields Forever
Quintorigo on Lady Jane & Julia
Ernesttico percussions
Laura Masotto violine on As Tears Go By & Rocky Raccoon
Nicola Cipriani Lead guitar on As Tears Go By & Here, There And Everywhere
Luca Degani accordeon on Here, There And Everywhere
Produced by: Rudy Rotta
Recorded and mixed at: Sotto Il Mare recording studio byLuca Tacconi
Rudy Rotta’s equipment / endorsements
Modelli di chitarra
– varie Fender Stratocaster ’60, come pure Telecaster vintage;
– 2 Fender Stratocaster “Rudy Rotta Signature”, la prima fatta negli Stati Uniti, l’altra invece consegnatagli al DISMA di Rimini dalla Casale&Bauer;
– Gibson Les Paul Junior, Gibson 345, anche queste d’annata;
– Maton acustica (della quale è anche endorser);
Amplificazione
Fender Super Reverb, Vibroverb, Deluxe abbinati allo svizzero Harper
Effettistica Wah Wah Vox pedal
Plettri Firmati Rudy Rotta per Fender e Ernie Ball
In occasione del 40° anniversario, tornano nel nostro paese per un’unica data gli America, la mitica band anglo-statunitense di“A Horse With No Name”, “Sister Golden Hair”, “Survival” e “You Can Do Magic”. Il gruppo, reduce dall’ultima tourneé americana, è impegnato in una lunga serie di date negli States; dopo tre concerti in Francia e all’indomani della data in Israele, sarà la volta dell’Italia. L’inizio del concerto degli America è previsto per le ore 21 e 30 , con possibilità di posti a sedere sin dalle ore 19,00. Gli attuali membri originari degli America sono Gerry Beckley e Dewey Bunnell, dopo la scomparsa, nel 2011, di Dan Peek.
Figli di padri americani e madri britanniche, i tre futuri “America“,Gerry Beckley, Dewey Bunnell e Dan Peek, si conobbero a Londra a metà degli anni ’60. Il primo album, America, pubblicato all’inizio in Europa senza la hit “A Horse With No Name” che fu inserita in seguito grazie all’intervento del produttore Ian Samwell, ottenne il disco di platino insieme alle altre grandi hits I Need You, Sandman e Riverside. Dopo l’abbandono di Dan Peek nel 1977, i rimanenti membri hanno continuato ad esibirsi dal vivo e registrare. Dopo l’album Here and Now del 2007 e il live @ Wildwood Springs del 2008,Gerry Beckley e Dewey Bunnell pubblicano nel 2011 Back Pages, un disco di dodici cover di canzoni che hanno influenzato il gruppo, da Dylan agli Zombies.
America – A Horse With No Name
Acquista il tuo biglietto on line e nei numerosi punti vendita – Possibilità di posti a sedere a partire dalle ore 19:00
Dopo il successo dell’album d’esordio Lunatics ed il singolo/videoclip Rose In The Land Of Tears, che ha ottenuto passaggi a Tg1-Note, RockTv ed è stato sigla della celebre trasmissione di RaiRadio1 “Demo”, i The Moon sono appena usciti con il nuovo, attesissimo album “Waiting For Yourself”, “lanciato” dal singolo e videoclip “Make It In The Easy Way You Know”.
Nostalgie Sixties e richiami al sound pop-rock degli anni ’90 per una band che di italiano ha poco o nulla. I The Moon si raccontano nell’intervista rilasciata al sito SenzaBarcode.
Dopo due anni e mezzo dalla nascita della webzine RockGarage.it, dopo due festival organizzati a Milano, dopo un’app gratuita per smartphone Android, dopo una T-shirt e una cover per iPhone personalizzate, dopo la partecipazione a convegni e giurie tecniche e dopo 1.800 recensioni on line sulle pagine digitali di www.rockgarage.it, nasce la Web Radio del nostro sito di musica preferito! Il 26 febbraio su Spreaker sarà diffusa la prima puntata della RockGarage Radio che vi terrà compagnia per 60 minuti proponendovi il meglio di quello che RockGarage ha scoperto nel mondo del rock e dell’heavy metal.
In compagnia di Ambrogio “Bros” Caccia e di Marcello Zinno e con il grande supporto tecnico di Andrea “Baldo” Piscedda ogni mercoledì vi proporremo il meglio della scena del passato e di quella recente sempre all’insegna dei suoni duri. Finalmente una radio che parla di rock e metal, generi sempre più spesso lasciati in sordina dai mass media. Chi segue RockGarage sa che è intransigente e con tanto lavoro alza il sipario su nuove band e artisti del passato tramite novità, recensioni, rubriche e qualche “dietro le quinte” direttamente dallo sporco mondo del rock’n’roll.
Scaletta 1°puntata
Gentleman Pistols – Some Girls Don’t Know What’s Good For Them
"La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità" (Charles Bukowski, Hollywood, Hollywood!)